Nuova personalità per le stanze nasce da uno sguardo libero e creativo agli accessori.
Non sempre, per rendere unica e speciale una casa, occorre spendere cospicue somme di denaro buttandosi nello shopping sfrenato: anzi, è forse più consigliabile dedicare larga parte del budget all’acquisto degli arredi più basilari e importanti, e affidarsi, invece, alla creatività per personalizzare gli ambienti.
La parola creatività non deve portare alla mente immagini di “opere” più o meno improbabili da realizzare, tanto più che non tutti posseggono un grado di manualità e una capacità progettuale adeguate. Molto meglio, piuttosto, guardare oggetti facili da reperire o già posseduti allontanandosi dagli schemi consueti. Decontestualizzare, porre elementi in contrasto per stile, materiale, usi consueti è, da qualche anno, una tendenza apprezzata anche dal design più raffinato, eppure praticabile da chiunque.
La sfida della decontestualizzazione, se così vogliamo chiamarla, ha tra i suoi luoghi privilegiati i bagni e le cucine. Tali stanze, per tradizione delineate secondo regole fisse e improntate ad aspetti di servizio, non perdono praticità e acquisiscono fascino se si osa un poco nella decorazione.
Vediamo qualche esempio. In entrambi i locali, entreranno trionfalmente, con grande resa, certi enormi lampadari con cristalli, che sarebbero pretenziosi in altre stanze e invece appaiono ironici, così come importanti cornici dorate o laccate abbinate a rivestimenti e sanitari semplici.
Ripensate con divertimento anche agli accessori da bagno: porcellane e cristalli che altrove evocherebbero un vecchio salotto di una zia ancor più vecchia, rinasceranno come portasapone, contenitori per batuffoli di cotone, scrigni per campioncini di profumo, mentre una valigetta o una bella cassetta per vini o liquori presenteranno, appoggiate su un minuscolo tavolino o uno sgabello, le salviette per gli ospiti. Chi ha la fortuna di possedere una stanza da bagno molto ampia, otterrà un vero colpo di scena sistemando in un angolo un cavalletto da pittore sopra il quale spiccherà un grande specchio: alternative interessanti nascono da una cornice vuota con ganci a cui appendere asciugamani ricamati della nonna e frivolezze vintage, e ancora da una grande stampa, un poster in bianco e nero, un pannello con un collage di ritagli di pizzo e fregi di legno, stucco, metallo.
Sempre nel caso in cui in bagno lo spazio abbondi, una vetrinetta esporrà flaconi di profumo, alternati a cappellini e borsette anni ’50.
In cucina, un quesito stimolante sarà: come ordinare gli utensili in maniera alternativa? Un cassettone di modeste proporzioni, un comodino tramutato in armadietto, un mobile da negozio spiccano fra le tante risposte. Per la decorazione, sfogo alla fantasia: perché non comporre un pannello sul rustico fondo di un’asse, in cui ricette scritte in bella calligrafia si alterneranno a cornicette dorate, e non accentuare la valenza estetica di antiche posate spaiate, da appendere, incorniciare, lasciar scendere da cordoncini e fiocchi?
Cucchiai e mestoli d’uso quotidiano trovano posto, in citazioni esotiche, dentro vasi cinesi abbinati a foulard con cui realizzare tenda o cuscini, e a tinte brillanti di tavolo e sedie. Da qualche anno, sempre più trendy è la proposta di cassetti, normali o da tipografo, decapati o foderati con carte stravaganti, appesi come mensole; una parete ampia assume impensata stravaganza se colorata, per ospitare poi una sedia appesa, la cui seduta reggerà una grossa sveglia, un piccolo mortaio, un vaso di erbe aromatiche. L’unica regola è, come sempre, il senso della misura che fa rima col buon gusto: per il resto, via libera a tutto ciò che è inatteso.
